La dieta chetogenica

L'obesità è diventata in questi ultimi anni uno dei maggiori problemi per le istituzioni sanitarie dei Paesi maggiormente industrializzati.

Il peso eccessivo è causa di disturbi cardiaci, diabete, sovraccarico delle articolazioni, e così via.

Molti sono gli insuccessi dei differenti approcci terapeutici sinora adottati: dietetici, farmacologici e comportamentali.

Tutti scrivono e parlano di diete, tutti propongono la loro dieta, spesso basata su principi più folcloristici che scientifici.
Una dieta finalizzata al dimagramento, fortemente ipocalorica, solitamente prevede l’assunzione di quantità di cibo di molto inferiori al reale fabbisogno energetico; ciò spesso comporta una perdita di peso anche a danno delle masse muscolari.

Molti ricercatori hanno tentato di trovare una riposta adeguata a questo problema. In particolare, si è tentato di ottenere gli stessi risultati ottenuti dal digiuno, cercando, però di evitarne le conseguenze negative.

La “liposuzione alimentare”

Così è nata la dieta ipocalorica chetogenica che prevede una forte riduzione dell’assunzione di zuccheri, rispettando il fabbisogno proteico, vitaminico, di minerali e di acidi grassi essenziali dell’organismo.

Già definita come “liposuzione alimentare”, garantisce una netta riduzione della massa grassa, ma non di quella muscolare.

La dieta chetogenica si differenzia così dalle diete ipocaloriche tradizionali che consistono in una forte riduzione dell’apporto calorico e nel mantenimento di un costante rapporto fra i differenti componenti nutrizionali: grassi, zuccheri e proteine.

Non potendo più utilizzare gli zuccheri alimentari come fonte di energia, l'organismo è costretto a consumare le proprie riserve. Le riserve di zuccheri si esauriscono in 24 ore, dopodiché l'organismo consuma le riserve di grassi e proteine.

Rispetto al digiuno totale, la dieta chetogenica non determina modificazioni a carico della massa magra (muscoli, organi, pelle) costituita prevalentemente da proteine. La massa magra è protetta dalla somministrazione di proteine di alto valore biologico: via libera, quindi, al consumo delle riserve di grassi, grazie anche alla diminuzione della secrezione di insulina legata all'assenza di glucidi nell'alimentazione.

Si determina quindi un rapido scioglimento del tessuto adiposo (lipolisi). Una parte dei grassi liberati dalla cellule adipose, si trasforma in corpi chetonici.

La sensazione di benessere e la riduzione della fame rendono possibile seguire una dieta di per sé fortemente ipocalorica, ma con un apporto proteico tale da comportare una selettiva perdita di grasso con conservazione della massa magra.

Il fabbisogno essenziale di zuccheri è assicurato dalla trasformazione di alcuni aminoacidi, costituenti le proteine, dell'acido lattico e del glicerolo, un costituente dei lipidi, in glucosio, nel processo di neoglucogenesi.

La dieta chetogenica assicura una rapida perdita di peso, senza alcuna sensazione di fame o di stanchezza. E’ molto semplice da seguire, non ci sono scelte da fare per quanto riguarda gli alimenti, né alimenti da pesare. Non c'è perdita del tono  muscolare né perdita dell'elasticità dei tessuti.

Le fasi di trattamento

Il trattamento si articola in diversi fasi, modificabili, a seconda delle indicazioni e degli obiettivi da raggiungere e prevede l’assunzione di preparati contenenti proteine di alto valore biologico, insieme ad alcune verdure da consumare a volontà. E’ inoltre necessaria l'integrazione con potassio, calcio, magnesio, cloruro di sodio, vitamine e oligoelementi, al fine di evitare ogni tipo di carenza.

La fase di  alimentazione chetogenica  è la partenza ideale di ogni perdita di peso importante. In questa fase si sostituiscono totalmente i pasti alimentari classici con pasti predeterminati che assicurano un corretto apporto proteico, di vitamine, sali minerali e acidi grassi essenziali  secondo le indicazioni delle razioni giornaliere raccomandate (RDA) e limitano volutamente i glicidi a circa 50 grammi al giorno.

Lo scarso apporto glucidico costringe l’organismo a mobilizzare i grassi di deposito a scopo energetico con conseguente formazione di corpi chetonici. Questi metaboliti hanno un effetto psicotonico, agiscono a livello dei centri ipotalamici della sazietà e aiutano a non sentire fame in modo naturale.

Questa fase assicura un rapido calo ponderale a carico della massa grassa.

La fase successiva, di  alimentazione selettiva  prevede la reintroduzione delle proteine animali mantenendo la restrizione in glucidi e lipidi. In tale fase ad un prodotto iperproteico si sostituisce un pasto a base di carne e pesce in quantità limitate.

Il dimagramento che ne consegue, sempre associato a riduzione degli accumuli adiposi più evidenti, sarà più lento ma costante e graduale, come nella fase successiva di  alimentazione progressiva  che prevede la graduale reintroduzione degli zuccheri.

Dopo aver efficacemente eliminato il sovrappeso, la fase dell’ alimentazione equilibrata  consente il mantenimento del peso raggiunto. Un programma personalizzato di educazione alimentare condurrà, senza frustrazioni, ad un successo duraturo e privo di effetti secondari.

Per questa metodologia di dimagramento è assolutamente necessario affidarsi al medico, il quale, dopo una accurata visita medica, alcune indagini ematochimiche e la valutazione della composizione corporea, escluderà i casi in cui vi siano delle controindicazioni e prenderà in carico unicamente quei pazienti in cui esiste una effettiva indicazione al trattamento dietetico chetogenico.

Referenze bibliografiche: 
Scientific Opinion on the essential composition of total diet replacements
for weight control. European Food Safety Authority, EFSA Journal 2015;13(1):3957
La dieta chetogenica. Position paper Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica. Pezzana A et al, ADI 2014;6:38-43
Very-low-calorie ketogenic diet (VLCKD) in the management of metabolic diseases: systematic review and consensus statement from the Italian Society of Endocrinology (SIE). Caprio M et al, J Endocrinol Invest 2019, 42(11)1365-1386
Body composition changes after very-low-calorie ketogenic diet in obesity evaluated by 3 standardized methods. Gomez-Arbelaez D et al, J Clin Endocrinol Metab 2017, 102(2)488-498

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Data ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2024